La tazza o’ bror ‘e purpe

Mese d’inverno, Porta Capuana
c’è un capanno di gente nella via;
molti si chiedono: “Tenite na befana?”
e si uniscono a quella compagnia.

Messo lì al centro dell’assembramento
un uomo pesca dentro un pentolone,
un brodo tratto dal ribollimento
di un polpo su un fornello di carbone.

“O bror’e purpe”, così viene chiamato,
è una bevanda calda e stimolante,
con sale e pepe viene consumato
dentro una tazza in coccio ben fumante.

Sul pane duro può essere versato,
e goccia a terra non deve mai finire,
ma se branchetta lo ha maritato
il prezzo sale a venticinque lire.

Questa bevanda al fine è una occasione
di utilizzare tutto quel che c’è:
insomma è una patria ribellione
alla straniera tazza con del tè.

Se si prendesse questo buon’esempio
Di sfruttar bene tutte le risorse,
finirebbe per sempre questo scempio
fatto di sprechi e tagliator di borse.

Italo Rappazzo